giovedì 5 giugno 2014

Chi l'ha visto?

Ecco a voi lo strano caso
del naso evaso.
Scappato senza alcun saluto
grazie a un complice starnuto.
"Chissà perché, chissà dov'è?"
dice la mamma al suo bebé.
"Il tuo papà è senza naso,
ed è proprio uno strano caso!"
Chiamata pure la polizia,
non si riuscì a trovar la via.
Interrogarono i passanti,
interrogarono i briganti.
Ma nessuno ha visto niente
in mezzo a tutta quella gente.
Anche il fiuto
stette muto.
Lui che resta il più arrabbiato 
perché è stato abbandonato.

lunedì 26 maggio 2014

Ma che data è questa?

Questa è la storia di una data
nata un poco stralunata.
Se la inviti a un funerale,
si presenta per Natale.
Se la inviti al compleanno,
lei di certo tarda un anno.
La sua amica Margherita,
non la vede da una vita.
Ci rimane sempre male
per non esser puntuale.
Chiede scusa e si dispera
se l'aspetti tutta sera.
Ma non pensare sia malata
È soltanto che è sbagliata.
Rimanda, rimanda...

Vi presento il signor Poi,
un omino singolare 
e non troppo eccezionale.
Se chiedevi "che facciamo?"
rispondeva "rimandiamo".
Le parole ora e adesso
le evitava molto spesso.
"Ehi buongiorno signor Poi,
vuole unirsi qui coi suoi?"
"No perché, signori miei,
io sto qua e ci resterei."
Un dì bussò alle sue porte
anche lei, la dama morte.
"Io non credo mia signora,
che sia questa la mia ora."
Ed è così che il signor Poi
visse molto più di noi.

domenica 8 settembre 2013

Troppo fico!




















Pino il lombrico
si credeva un gran bel fico.
"Ammirate l'andatura,
e che gran muscolatura."
A chi incrociava il suo cammino
lui faceva l'occhiolino.
"Sì, signori, io son fico,
e scusate se lo dico,
ma di belli come me,
qui o altrove non ce n'è."
Lo diceva alla farfalla,
lo gridava nella stalla.
Lo disse al gallo e al leprotto,
lo disse pure al passerotto,
che finse tanta ammirazione
ma ne fece un sol boccone.
Cosi fini il bel lombrico
che diceva "io son fico".
Nato certo molto bello
ma, ahimè senza cervello.

venerdì 9 agosto 2013

animali molto umani

Disse il gatto alla gattina
"tu starai sempre in cucina."
Disse il riccio alla riccetta
"devi fare la calzetta."
Il cavallo alla cavalla
"tu rimani nella stalla."
Invece il gallo sa che è strano
e di certo poco umano.
E se domini qualcuno
non diventerai nessuno.
Così disse alla gallina
"tu sarai la mia regina!"

mercoledì 7 agosto 2013

un lavoro fatto proprio male

C'era una volta una scala di legno,
creata di certo con gran poco impegno.
Tutti quanti volevano usarla,
ma mai nessuno riusciva a scalarla.
Nemmeno l'uomo che usava l'ingegno
riusciva a salire sulla scala di legno.
"C'è qualcosa che proprio non va."
Diceva il sindaco della città.
"Qui c'è sotto qualcosa di strano."
Diceva, dubbioso, il sagrestano.
Finché un bel giorno la polizia
prese la scala e la portó via.
Ora nessuno sa dove si trovi
la scala creata senza pioli.

lunedì 3 giugno 2013

il lunedì si fa l'appello

C'erano un tempo tanti bambini
con due occhi, due mani e due bei piedini.
Loro cantavan l'Italia s'è desta.
Cantavan col cuore ed anche la testa.
Giocavano insieme ai bambini italiani,
in fila per due si tenevan le mani.
Andavano a danza e al catechismo,
studiavan la storia fino al fascismo.
Sapevan chi eran Manzoni e Leopardi,
studiavan le imprese di Garibaldi.
Se stavano insieme sembravano uguali:
erano tutti bambini italiani!
Ma quando qualcuno faceva l'appello,
che fosse maestra o fosse bidello,
loro alzavan pian piano la mano
chiedendo "potrei essere italiano? 
Non sono Rossi e nemmeno Brambilla, 
Ma vi chiedo, per favore,
fate di questa la mia nazione."